Sulla dirigenza sanitaria dell’Agenzia italiana del farmaco i sindacati continuano a dare battaglia. Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Pa Roma e Lazio dopo aver proclamato lo stato di agitazione, proseguono la mobilitazione con il presidio del 20 aprile sotto la sede del Ministero della Salute. Al centro della protesta, denunciano le federazioni di categoria, “il mancato riconoscimento del ruolo unico della dirigenza sanitaria per il personale Ds e le inconcepibili discriminazioni, a parità di lavoro svolto e di responsabilità, tra i dirigenti sanitari Aifa e i pari livello del Ministero della Salute”.

“E’ gravissima l’esclusione dei dirigenti sanitari dell’Aifa dall’emendamento n. 21.0.22 testo 2. Inaccettabile riconoscere l’indennità di esclusività di rapporto per i soli dirigenti sanitari del Ministero della salute”, dichiarano Francesca De Rugeriis, Emanuela Nieddu e Carmela Cilento, segretari territoriali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Pa Roma e Lazio. “Ancora una volta ci troviamo di fronte a disparità di trattamento, che causano ingiuste e inconcepibili discriminazioni. Quanto recentemente accaduto si aggiunge al mancato riconoscimento del ruolo unico della dirigenza sanitaria per il solo personale Ds di Aifa, a ben 4 anni di distanza dalla legge numero 3 del 2018 (c.d. legge Lorenzin) successivamente modificata dalla legge numero 145 del 2018 (art. 375 comma 3 bis)”.

“La situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità per questo abbiamo deciso di effettuare il presidio al Ministero della Salute” concludono i sindacalisti. “Ci attendiamo un segnale da parte del Ministero, altrimenti continueremo la mobilitazione mettendo in atto ogni possibile azione a tutela della dirigenza sanitaria dell’Agenzia”.