Gare d’appalto di Ama sotto la lente dell’Antitrust. Stamattina l’edizione romana del Corriere della Sera titola: “Ama, gare d’appalto deserte. Antitrust: cartello tra imprese”. Bandi per smaltire l’indifferenziata. Ispezioni nelle società.

“Un cartello per disertare le due gare indette da Ama nel 2018 per il trasporto e lo smaltimento rifiuti in modo da ottenere dalla municipalizzata capitolina condizioni sempre più vantaggiose – si legge sul quotidiano -. L’ipotesi è dell’Antitrust che ha avviato un’istruttoria dopo le segnalazioni di Ama sui due appalti andati deserti: il primo, da 105 milioni di euro, il 26 marzo e il secondo, dal valore di 188 milioni, lo scorso 21 settembre, miravano a trovare soggetti disposti a smaltire 1,2 tonnellate di rifiuto indifferenziato, ovvero tutto quell’eccesso di spazzatura stoccato nei Tmb Ama, Rocca Cencia più quello sulla Salaria, adesso in dismissione dopo l’incendio. Il sospetto dell’Autorità è che le società private attuali fornitrici di Ama – ovvero Herambiente e la sua controllante Hera, Linea Ambiente e la controllante Linea Group Holding, A2A, Rea Dalmine, Sogliano Ambiente e Core -, si siano messe d’accordo praticando «l’astensione dalla partecipazione» alle gare «nonostante le basi d’asta, fissate rispettivamente a 150 euro e 154,50 euro a tonnellata, fossero più vantaggiose delle precedenti aggiudicazioni dei medesimi servizi», obbligando l’Ama ad «acquistare i medesimi servizi a trattativa privata e a condizioni economiche più onerose, concludendo contratti di fornitura a prezzi più elevati con le stesse società» (…)”.