“Ritorno oggi a parlarvi del nuovo Regolamento generale delle entrate approvato di recente dall’Assemblea Capitolina, per farvi presente un’ulteriore novità oltre a quelle di cui vi ho già detto in occasione dell’illustrazione del testo in Aula.vAccanto infatti alla progressiva internalizzazione dell’entrate in capo al Comune e non più all’ex Equitalia e alla maggiore collaborazione con i cittadini data dalle attività di ‘compliance’ precedenti al recupero forzoso, vi segnalo un’importante previsione. Il Comune potrà rilasciare e rinnovare licenze e autorizzazioni inerenti alle attività commerciali e produttive solo a seguito della verifica della regolarità di pagamento dei tributi locali da parte dei richiedenti”. Lo dichiara l’assessore al Bilancio della Giunta Raggi, Gianni Lemmetti.
“Si tratta di un’ulteriore stretta su chi non paga per incentivare la regolarità contributiva, contrastare l’evasione fiscale e dare giustizia ai commercianti corretti – aggiunge l’assessore capitolino -. Questo vale anche per richieste come ad esempio ‘il permesso per installare l’insegna di un esercizio commerciale’. Se il richiedente non ha pagato quanto deve al Comune, non potrà ottenere l’autorizzazione.
Poniamo quindi con questa norma anche le basi per una sana concorrenza fra i commercianti, premiando chi, magari tra tanti sacrifici, adempie ai propri obblighi tributari.
Lo stesso vale anche per i frequenti trasferimenti di titolarità: nel caso in cui gli uffici di Roma Capitale non riscontrino l’adempimento dei tributi nelle proprie banche dati, un albergatore o un fruttivendolo che non versano ad es. il contributo di soggiorno o la Tari non potranno trasferire il proprio esercizio ad un parente o ad un’altra persona.
È finito il tempo dei ‘furbi’: le basi per un progressivo abbassamento delle tasse e per migliori servizi si fondano anche sul contrasto all’evasione fiscale.
D’altra parte abbiamo posto particolare attenzione alla dilazione del pagamento in presenza di giustificati motivi, proprio per venire incontro a chi per per ragioni estranee alla propria responsabilità si trovi in una situazione di grave difficoltà legata alla congiuntura economica.
Per quanto riguarda l’avvio delle procedure di accertamento e riscossione coattiva, abbiamo confermato l’importo di 16 euro presente nel vecchio testo.
La nostra linea è quella di agire anche in via preventiva con attività che incentivino l’adempimento collaborativo (‘compliance fiscale’) senza aspettare il momento del recupero coattivo”, conclude Lemmetti.