Poco personale, carenza di strumenti e spazi inadeguati: l’attività dell’ufficio Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione penale esterna (UIEPE) di Roma e provincia è al collasso.

“Manca però la dovuta attenzione e le necessarie risposte da parte delle istituzioni, segno di una debolezza politica circa la volontà di far funzionare davvero le misure alternative al carcere”, hanno sottolineato ieri FP CGIL Roma e Lazio e CISL FP Roma Capitale Rieti, annunciando l’assemblea-presidio che si terrà domani, mercoledì 14 luglio, presso la sede della Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità del Ministero della Giustizia, in via Damiano Chiesa 24.

L’UIEPE svolge un ruolo delicato per la gestione delle misure alternative al carcere, strategico anche per rispondere al problema speculare del sovraffollamento negli istituti di pena.

“Da anni denunciamo la gravissima carenza di organico in cui versa l’ufficio UIEPE Roma in tutti i settori: i funzionari di servizio sociale effettivamente operativi sono 27, per oltre 8000 casi gestiti (dati a giugno 2021), e una media di 160-180 casi assegnati per assistente sociale. Anche le aree amministrative e contabili sono in grave sofferenza: la segreteria tecnica dell’area di servizio sociale è ridotta a 6 assistenti amministrativi, l’ufficio personale conta 2 unità amministrative, l’ufficio contabilità ha 1 solo funzionario contabile. La carenza di organico si traduce in carichi di lavoro insostenibili e rischio burn out per gli operatori. Il nuovo sistema di protocollo del Ministero della Giustizia, “Calliope”, introdotto con l’intento di semplificare le attività amministrative, ha al contrario aumentato i rallentamenti e aggravato i carichi: l’Ufficio è al collasso organizzativo. Mancano dispositivi informatici adeguati, che non sono stati forniti neanche in fase di smart working emergenziale, e la sede di via Ostiense non ha spazi adeguati né per il personale, né per i colloqui con utenti e familiari, né per gli archivi”, hanno precisato Cgil e Cisl.

“Servono misure straordinarie, a partire dall’incremento delle dotazioni organiche, adeguate al carico di lavoro (assistenti sociali, Assistenti amministrativi e contabili), e una complessiva semplificazione delle procedure che consenta all’ufficio di rispondere alle richieste della cittadinanza”, precisano Cgil e Cisl.

“In assenza di interventi urgenti e strutturali non potremo che riconoscere la esplicita volontà del Ministero della Giustizia di affossare la funzionalità dell’UIEPE di Roma e l’idea stessa dell’esecuzione penale esterna: noi non ci fermeremo e continueremo a sostenere i lavoratori e la piena attuazione delle misure alternative al carcere”, concludono.