La Cgil di Roma e del Lazio sostiene lo sciopero dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate indetto per domani, 2 aprile 2019.

“Siamo vicini ai lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e sosteniamo la giornata di sciopero generale proclamato da tutte le sigle sindacali per l’intera giornata di domani, con presidio davanti al ministero Economia e Finanze (via Venti Settembre) dalle ore 9.30 alle 13 – si legge nella nota diramata dal sindacato -. Nei giorni scorsi la protesta è esplosa su tutto il territorio nazionale perché nonostante i risultati ottenuti i lavoratori non avranno il premio di produttività per gli anni 2016 e 2017. I dipendenti delle Entrate in questi anni hanno affrontato in prima fila la lotta all’evasione fiscale in una condizione di grande difficoltà, a fronte di una ormai endemica carenza di personale, piaga di tutta la Pubblica Amministrazione, e dell’aumento continuo delle competenze e delle procedure che i diversi governi hanno previsto in questi anni. Solo nel 2016, con la voluntary disclosure, hanno fatto entrare nelle casse dello stato 4 miliardi di euro oltre al riscosso annuale. Le entrate tributarie rappresentano la base per il funzionamento della macchina statale e per garantire i servizi pubblici alla collettività. Non possiamo dimenticare che il fisco è uno strumento insostituibile per garantire l’equità sociale. Nelle scorse settimane la mobilitazione ha coinvolto tutto il paese – solo nel Lazio e a Roma sono circa 6mila i dipendenti – e ha avuto il suo culmine il 18 marzo quando al ministro dell’Economia venivano comunicati i dati del riscosso dalla lotta alla evasione del 2018: parliamo di oltre 16 miliardi di euro derivanti dall’ordinaria attività di controllo, l’11% in più rispetto al riscosso del 2017. E’ sbagliato non investire su un settore così strategico per il paese. Solo con il corretto funzionamento del fisco e incentivando la lotta alla evasione fiscale si potranno attrarre investimenti e rilanciare l’economia ed è imprescindibile costruire una nuova alleanza con i cittadini per rendere possibile il radicamento della cultura dell’adempimento spontaneo”, conclude la Cgil di Roma e del Lazio.