L’appello dell’assessore alla Sanità D’Amato cozza con il liberi tutti per lo shopping natalizio. Roma ha i cimiteri al collasso, i contagi in crescita e rischia di dover sacrificare il diritto all’istruzione per averlo barattato con gli acquisti dei giorni precedenti al Natale, di cui si raccolgono i frutti avvelenati. E’ quanto affermano in una nota i Cobas del Lavoro Privato.
“Le immagini della folla a via del corso o dell’inaugurazione del centro commerciale Maximo si stanno traducendo in contagi, ricoveri e decessi – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – e i nostri appelli di allora all’Assessore e alla Sindaca Raggi sono caduti nel vuoto”.
“Era tutto prevedibile – prosegue il rappresentante sindacale – ma si è fatto finta di non vedere per poi scaricare il prezzo di quella follia collettiva sugli studenti e sul diritto all’istruzione. Appare chiaro che aprire le scuole in presenza con questi numeri epidemiologici è rischioso e complicato, ma si doveva comprendere prima la portata di quegli assembramenti sconsiderati per tutelare la scuola e la sua ripresa”
“Una Regione che sacrifica la scuola sull’altare del consumismo ha fatto una scelta di campo chiara e sconsiderata. Senza contare i contagi che si sono registrati nel settore del commercio, uno dei più esposti al pericolo per i lavoratori di contrarre il virus”, conclude Iacovone