Sono state 48 le aziende per un totale di 58 etichette che hanno partecipato al concorso regionale per i migliori oli extravergine di oliva “Orii del Lazio – Capolavori del gusto” promosso da Unioncamere Lazio, l’Unione delle Camere di Commercio del Lazio.
Un concorso che quest’hanno ha tagliato il traguardo della XXVIII edizione. La premiazione dei vincitori in modalità virtuale si è svolta nella Sala del tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma. Ai lavori ha preso parte, tra gli altri, insieme al presidente di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti e all’assessore all’Agricoltura della Pisana, Enrica Onorati, il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, componente di Giunta della Camera di Commercio di Roma in rappresentanza del settore agricolo. Presente anche il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti.
“Le aziende hanno partecipato con coraggio – ha spiegato Granieri – ma soprattutto con la voglia di competere per crescere. Negli anni il concetto di qualità è salito enormemente e
il lavoro fatto in questa regione altamente olivicola lo ha dimostrato. Tra le tante sfide da affrontare ci sarà anche quella del turismo dell’olio. Un prodotto che potrebbe diventare nei prossimi anni anche un elemento attrattivo e in un contesto come quello del Covid, cogliere tutte le opportunità possibili, è una sfida necessaria”.
Saranno 11 le etichette del Lazio che parteciperanno alla selezione finale dell’Ercole Olivario. La provincia di Viterbo e Roma hanno visto un maggiore partecipazione al concorso con 21 e 14 prodotti, seguite da Latina con 12 oli, da Rieti con 6 e 5 da Frosinone. Oltre alla categoria extravergine di oliva, sono in concorso le 4 denominazioni regionali: Sabina Dop, Canino Dop, Tuscia Dop e Colline Pontine Dop. I premi sono stati attribuiti ai primi due classificati per ognuna delle categorie in concorso, quindi Dop ed extravergine. “Ben 82mila ettari coltivati a olive e quattro DOP dai diversi territori sono elementi – spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente di Unioncamere Lazio – che danno un’idea immediata della rilevanza degli oli extravergine nel panorama delle nostre eccellenze agro-alimentari”.
Nuovi canali per facilitare l’esportazione, supporto alle aziende e semplificazione sono gli obbiettivi da raggiungere.
“Il fatto che a Roma le Nazioni Unite in occasione del G20 parleranno di cibo –prosegue Granieri – ci darà un’enorme opportunità. Roma è la Capitale dell’agroalimentare. E’ importante costruire dei processi che ci consentano di valorizzare le distintività territoriali. Il Covid passerà, ma le capacità acquisite in un momento così difficile saranno il vero motore. Il prossimo futuro vedrà una selezione molto dura, che non sarà determinata né dalla qualità, né dalla capacità di produrre, ma dal mercato. Dobbiamo scegliere delle strade che possano supportare più aziende possibili. Dovremo immaginare anche nuovi canali per facilitare l’esportazione e dovremo tentare di costruire ancora nuovi processi che semplifichino il lavoro delle imprese”.
Continuare a puntare sulla qualità è la sfida delle aziende. “Credo che questo concorso –dice il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti – sia ogni anno più importante e utile per il nostro settore, perché ci consente di mantiene lo sguardo fisso su quello che deve essere il nostro obiettivo. L’olivicoltura nella nostra regione, dopo un fase un po’ difficile, sta vivendo un periodo di rinascita e un certo fermento, grazie anche all’arrivo di nuove tecnologie produttive. Credo che la presenza e la testimonianza delle aziende all’interno di questo concorso, sia importantissima per l’obiettivo dell’olivicoltura italiana che è la qualità, la tipicità del nostro territorio e la tipicità delle varietà di cui siamo orgogliosi e di cui ci possiamo vantare”.
L’organizzazione tecnica del concorso è stata curata da Agro Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma per lo sviluppo del settore agroalimentare.