È stato siglato, tra le associazioni nazionali della Distribuzione Cooperativa facenti capo a Legacoop, Confcooperative e Ancc e i sindacati di categoria Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCs, l’ipotesi di accordo per il CCNL di settore che prevede il rinnovo della parte conomica e l’ultravigenza della parte normativa. Un esito che si colloca in un contesto difficile sul piano economico e contrattuale, in presenza di numerose riorganizzazioni aziendali e vertenze occupazionali.

L’intesa prevede un aumento salariale di 65 euro al IV livello full time, di cui 50 euro saranno erogate con le competenze del mese di febbraio 2019 e ulteriori 15 euro da luglio 2019. In considerazione del tempo trascorso dalla scadenza del contratto è prevista anche l’erogazione di una tantum di 1000 €, di cui la prima quota pari a 500 € sarà erogata con le competenze del mese di febbraio 2019 e la restante parte con le competenze di marzo 2020.

L’ipotesi inoltre prevede la parificazione della quota per l’assistenza sanitaria integrativa tra dipendenti a tempo pieno e dipendenti a tempo parziale e una ulteriore quota di un euro a carico delle impresa per tutti i lavoratori a partire da dicembre 2020.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto dopo oltre cinque anni dalla scadenza del contratto. Una ipotesi di accordo che riconosce un significativo aumento salariale e salvaguarda l’impianto normativo del contratto in essere. Si sottolinea inoltre l’importanza di aver determinato un incremento della quota destinata al welfare contrattuale tutta a carico delle imprese sul versante dell’assistenza sanitaria integrativa.

L’ipotesi di accordo sarà sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice ha sottolineato che «con la sottoscrizione dell’intesa relativa all’aggiornamento dei trattamenti retributivi per i dipendenti delle imprese della distribuzione cooperativa i sindacati hanno concluso la complicata stagione dei negoziati del settore distributivo».

«La soluzione ricercata con ostinazione dalla Fisascat Cisl per condividere una intesa parziale è stata motivata dalla necessità di dare una risposta concrete e coerenti in termini economici a tante lavoratrici e lavoratori che durante il periodo di mancato rinnovo del contratto nazionale si sono visti riconoscere esclusivamente 200 euro di una tantum – ha sottolineato il sindacalista –. Il contratto nazionale scaduto dal 31 dicembre del 2013 non è stato rinnovato integralmente non solo per la complicata fase economica che molte imprese cooperative stanno vivendo – ha aggiunto il sindacalista – ma anche per l’incapacità dei nostri interlocutori a concepire un rinnovato sistema contrattuale capace di rappresentare un saldo riferimento in termini complessivi».

Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «è necessario guardare al futuro e operare concretamente affinchè il settore della distribuzione commerciale converga su un riferimento in termini contrattuali il più possibile omogeneo anche se riconducibile a fonti diverse». «Nell’ambito delle tante vertenze aperte per i rinnovi dei contratti di lavoro aver sottoscritto il contratto di un settore tra i più importanti inseriti organicamente nell’ambito del movimento cooperativo può facilitare il dialogo tra le parti anche su altri tavoli negoziali».