“Fisco, per 16 milioni di contribuenti sconti da 16 a 100 euro al mese”. Questa l’apertura odierna de Il Sole 24 Ore. Piano illustrato ai sindacati: benefici al via dal 1° luglio per redditi fino a 40mila euro. Per 4,3 milioni di dipendenti oggi esclusi dagli 80 euro incrementi fino al 5,6%. Per chi aveva già il vecchio bonus il reddito disponibile cresce di 20 euro al mese.

A pagina 2: “Il nuovo taglio al cuneo premia di più i redditi tra 26 e 29mila euro”. Gli effetti. Gli aumenti maggiori del netto in busta riguardano 1,46 milioni di dipendenti nelle fasce immediatamente superiori a quelle del bonus Renzi. Incrementi fino al 5,6% del netto mensile

“I vincitori effettivi della lotteria del taglio al cuneo fiscale – si legge sul quotidiano economico – sono i titolari di redditi fra 26.600 euro e 29mila euro. Che fino a oggi erano esclusi dal bonus Renzi, e che secondo il meccanismo illustrato ieri dal governo alle parti sociali avranno ex novo un beneficio da 1.200 euro all’anno, 100 euro per ogni mensilità, o poco sotto questa cifra per i redditi appena superiori per l’avvio del décalage che porta l’aiuto a 1.166 euro a 29mila euro. Per questi lavoratori, 1,46 milioni di persone secondo i dati più aggiornati del Fisco, il netto in busta paga sarà superiore al 5%: lo stipendio effettivo che arriva sul conto corrente crescerà del 5,6% per chi dichiara 27mila euro lordi all’anno, si irrobustirà del 5,5% a 28mila euro. A quota 29mila, con l’inizio del décalage, il beneficio è del 5,2%. Più in alto, e soprattutto più in basso rispetto a queste fasce, l’effetto sarà via via ridotto: a 9mila euro di reddito lordo l’aumento in busta paga sarà del 2,5%, per scendere all’1,2% a 24mila, ultima fascia che oggi ha il bonus Renzi in formula piena La girandola degli effetti dello sconto fiscale disegnato dal governo dipende dall’incrocio di due variabili: gli attuali 80 euro, con il décalage che riduce il bonus al crescere del reddito fra 24mila e 26.600 euro lordi annui, e le fasce pensate con il nuovo meccanismo. I risultati sono tradotti nella tabella, che misura gli incrementi del reddito netto per i diversi livelli di busta paga.(…)”.