Il Corriere di Roma dà spazio alle proteste delle associazioni dei commercianti romani. “Centro storico, rivolta dei commercianti”, è il titolo del quotidiano.
Il presidente di Confesercenti, Valter Giammaria, non esclude “momenti di protesta” di fronte alla “testardaggine dell’amministrazione”. Tante le problematiche evidenziate, dai varchi nel Tridentino, inaccessibile anche a moto e motorini, al prolungamento (la deadline è slittata all’autunno) della Ztl alle 19, con ulteriore estensione del divieto fino alle 20 nei piani della Giunta M5S. “Stimiamo perdite tra il 20 e il 25% — denuncia Giammaria — , perché la fascia oraria che si andrà a colpire è la più proficua. Sembra che al Comune non importi nulla delle conseguenze che ricadranno sugli operatori: senza un sistema di trasporto pubblico efficiente, parcheggi adeguati e infrastrutture, come pensano che i clienti possano spostarsi se non con il mezzo privato?”.
A complicare tutto, la chiusura della stazione metro Repubblica: “Senza una data di riapertura all’orizzonte, questo prolungato stato di incertezza sta mettendo in difficoltà gli imprenditori. Ricordo che la sindaca ci convocò sul dossier Fabbrica Roma, ma prima di immaginare la Capitale del futuro forse bisognerebbe risolvere i problemi contingenti. Una volta eravamo il Frecciarossa dell’economia nazionale, ora non siamo neanche un passeggino spinto a mano”.
Poi c’è la questione rifiuti: “I passaggi dovrebbero essere più frequenti, nei ristoranti almeno due volte al giorno — insiste Giammaria — , mentre si accumulano montagne di immondizia… Figuriamoci con questo caldo, sarà un disastro”.