“Da 7 giorni in barella al San Camillo”. E’ quanto si legge a pagina 1 dell’edizione romana de La Repubblica. Lunghe file al Pronto soccorso, la ministra manda i Nas. Replica la Regione.

A pagina 2: “Grillo manda i Nas al San Camillo. ‘Pronto soccorso come un bivacco’”. La ministra contro Zingaretti. Replica la Regione: “Picco influenzale, qui interventi di eccellenza”. Ma il primario: “Mancano i letti nei reparti”.

Emanuele Guglielmelli, primario del Pronto soccorso del San Camillo: “Noi lo chiamiamo l’Hilton. Qui siamo al di fuori di tutti i codici internazionali che prescrivono un’attesa di non più di otto ore dentro il Pronto soccorso prima del ricovero. Abbiamo dovuto addirittura introdurre l’orario di visita. L’orario di visita in un Pronto soccorso come fosse un reparto qualsiasi dell’ospedale. Sia ben chiaro: questa situazione non l’abbiamo determinata noi. Noi la subiamo”.

La  ministra Giulia Grillo: “Non è accettabile che i Pronto soccorso dei nostri ospedali siano trasformati in bivacchi e che operatori sanitari e pazienti si ritrovino a lavorare e a essere curati in condizioni indegne di un paese civile. Questi spettacoli indecenti vengono da lontano, non nascono certo oggi, il presidente e commissario Zingaretti vada a fare un giro negli ospedali della sua città prima di chiedere l’uscita dal commissariamento per la sanità del Lazio”.

La replica dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: “L’azienda ospedaliera San Camillo è un’eccellenza, ricordiamo la recente operazione al cuore di Sammy Basso, che ha ricevuto al San Camillo l’assistenza che non ha avuto a Boston. Vigileremo perché non si commettano abusi di potere”.

Il direttore generale dell’ospedale Fabrizio d’Alba precisa che iNas non hanno rilevato nulla in merito all’organizzazione e alla qualità dell’assistenza. “I Nas hanno evidenziato problemi connessi alla privacy — specifica il dg — problematica questa dovuta alla straordinaria affluenza per il picco influenzale”.