Commercio romano in primo piano sull’edizione odierna del Corriere di Roma, che titola: “I saldi fanno flop e nelle vetrine ecco i vestiti estivi”. Vendite giù del 20%. L’appello di Cna e Confesercenti: “Rilanciare i consumi”.

A pagina 2: “Il disastro dei saldi: incassi in calo del 20%. E nelle vetrine arrivano le collezioni estive”.

I saldi invernali del 2019 hanno fatto segnare un bilancio negativo: ancora un meno 15 per cento, “un dato che non ci aspettavamo e che va ad aggiungersi alle cifre negative degli anni precedenti”, ricorda il presidente di Confesercenti, Valter Giammaria.

Sul problema delle vendite online: “Dovrebbero almeno iniziare a pagare le tasse nei paesi dove vendono e non fare concorrenza sleale al commercio tradizionale”.

Sul bilancio dei saldi nella Capitale: “Forse in Centro è andata solo leggermente meglio – spiega il presidente di Confesercenti – ma più o meno le cose sono andate male dappertutto. Prima i saldi erano una opportunità per l’imprenditore e per chi comprava. E i negozi con queste vendite riuscivano a fare circa il 35% di tutto l’anno. Oggi non è più così, in questo periodo gli incassi minori a quelli dei periodi normali. Vanno fatte delle regole nuove perché il saldo resta sempre una “sfida”: va solo regolamentato e fatto rispettare diversamente. Il periodo deve essere più breve ed abbinato ad un evento, abbinato ad una promozione turistica molto forte”.

Valter Giammaria ricorda che a Roma sono 12 mila le attività di abbigliamento calzature e intimo, 20 mila in tutta la Regione “quindi sono moltissime. Dovrebbero andare supportate, promozionate, sostenute con una politica diversa. E Invece? Invece muoiono nell’indifferenza della politica. Se non si rilanciamo i consumi o l’occupazione è ovvio che il vero problema diventa sempre più pesante: l’anno scorso hanno già chiuso da 1.500 e 1.700 imprese, e c’è un turn over grandissimo. Non solo i negozi chiudono, ma cambiano proprietà in continuazione”.