Delle oltre 440mila denunce di infortunio sul lavoro pervenute da tutto il Paese all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul Lavoro tra gennaio a luglio 2022, 913 provengono da di Rieti e provincia. Sono 305 in più rispetto allo stesso periodo del 2021, quando la cifra si era attestata a 608 denunce”. Questi i numeri che emergono dall’elaborazione – su dati Inail – realizzata dalla Uil di Rieti e della Sabina romana per fotografare i rischi quotidiani corsi dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro territorio. Un bilancio che ovviamente muterà nei prossimi mesi per il consolidamento dei dati del secondo semestre, ma che nella sua parzialità delinea già una preoccupante tendenza.
“Stiamo assistendo – dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana – a un deciso incremento degli infortuni sul lavoro. Soltanto nel mese di luglio nell’intera provincia se ne sono registrati 103 erano stati 69 nel luglio 2021. Ciò significa un saldo positivo di 34 unità”.
Considerando per un attimo ciò che è accaduto nel Lazio, scopriamo che nei sette mesi in analisi sono state 34762 le denunce di infortunio, contro le 20863 dello stesso periodo del 2021, quasi 14mila in più eventi infortunistici. E poi ancora. In questo periodo la provincia è stata fortunatamente risparmiata dalle morti bianche: nessun incidente irreparabile nell’arco temporale che abbiamo esaminato, se ne era invece verificato uno nei primi sette mesi del 2021. Ma oltre i nostri confini, da nord a sud dell’Italia sono state 569 le persone che hanno perso la vita lavorando “E’ per questo che la Uil porta avanti con decisione la campagna #ZeroMortiSulLavoro – aggiunge l’esponente sindacale reatino – perché questa mobilitazione è una lotta per la vita, è la battaglia per la civiltà del lavoro”.