Caso Atac in evidenza nella prima pagina del Corriere di Torino: “Metro guaste, saltano nove ingegneri Atac”, titola il quotidiano, che parla di nuovo colpo di scena nella vicenda delle scale mobili insicure nelle stazioni della metropolitana. Nove ingegneri dell’Atac, responsabili dell’esercizio degli impianti, si sono dimessi all’improvviso ieri mattina. Fra loro c’è anche il tecnico che sabato scorso ha deciso di bloccare le scale automatiche a Spagna e Flaminio, provocando nel primo caso la chiusura della fermata dopo il sequestro di Barberini in seguito all’incidente di giovedì scorso. Resteranno in servizio almeno per altri 90 giorni, come prescrive la legge, in attesa che l’azienda trovi dei sostituti, in modo che le fermate rimangano aperte.
Nelle pagine interne: “Scale mobili insicure. Si dimettono nove ingegneri dell’Atac addetti alle ispezioni”. Rescisso il contratto con la ditta della manutenzione. L’azienda: chiederemo i danni. Il giallo del chiodo.
Sulle pagine del quotidiano viene riportata anche la replica di Giorgio Del Vecchio, dell’omonima ditta con sede a Napoli: “Saremo noi a rivalerci, perché non è colpa nostra – spiega il manutentore -. Non so se siamo finiti sotto inchiesta, al riguardo non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione, ma anche se fosse sarebbe un atto dovuto e comunque siamo tranquilli. Con noi in due anni gli interventi per guasti sono calati da 1.150 a 800. L’Atac ci deve spiegare sulla base di cosa rescinde il contratto. Di un gradino rotto a Barberini, dove peraltro è stato trovato un chiodo sospetto? Dalle verifiche trimestrali compiute dal personale Atac che controlla la manutenzione, è emerso che hanno dato esito positivo in 196 casi su 200. Vi siete mai chiesti perché l’azienda ha chiuso le scale mobili solo di quelle quattro stazioni in centroenon tutte le altre? Perché quelle venti, su un totale di 175 impianti, sono di una determinata marca – la Otis – che ha già avuto problemi all’estero”.