“Quota 100: le Pmi pagano un miliardo in più di Tfr”. Così apre stamattina Il Sole 24 Ore. L’effetto finanziario sul 2019 per l’uscita di 66mila addetti da imprese medio-piccole. Disparità con il datore di lavoro pubblico per il quale sono previsti prestiti e rinvii.

Approfondimento a pagina 5: “Quota 100: per le piccole imprese un miliardo di Tfr in più quest’anno”.

(…) La questione, nella Relazione tecnica del decreto di gennaio, è trattata solo indirettamente. Partiamo allora da quella piccola traccia per capirne di più – si legge sul quotidiano –  Secondo la Rt dei 102mila lavoratori dipendenti del settore privato che quest’anno potrebbero pensionarsi con “quota 100” o con l’anticipo a requisiti non più adeguati alla speranza di vita, 36mila sono a contratto in aziende con più di 50 addetti. La loro uscita determinerebbe nel 2019 pagamenti per 585 milioni di Tfr (al lordo del fisco) da parte del Fondo di Tesoreria Inps, dove dal 2007 viene versato il Tfr maturando per chi ha deciso di non dirottarlo su un fondo pensione complementare. Gli altri 66mila lavoratori sono invece alle dipendenze di aziende minori. Al netto di coloro che hanno scelto di girare il Tfr maturando a una forma di previdenza complementare (non più del 15% stando alle statistiche Covip) e considerando un Tfr medio uguale a quello dei loro colleghi delle imprese più grandi, vale a dire 18mila euro nel 2019, il risultato è un monte liquidazioni attorno al miliardo (…).