È Roma la città italiana col maggior numero di richieste di pensione anticipata con quota 100: ben 8.644 domande su 116 mila a livello nazionale. Seguono Milano e Napoli, rispettivamente con poco più e poco meno di 5 mila richieste. Nel contesto regionale, invece, spiccano i numeri di Frosinone e Latina: 1.414 domande nel capoluogo ciociaro e 1.075 nella provincia pontina. Sono soprattutto i dipendenti pubblici ad aver inoltrato la richiesta, seguiti a distanza dagli artigiani e dai commercianti. La maggior parte è di sesso maschile e ha un’età compresa tra i 63 e i 65 anni. Il 90% delle domande è stato presentato attraverso gli sportelli dei patronati.

“Poter anticipare l’età della pensione è positivo – commenta il segretario generale della UIL LAZIO, Alberto Civica – ma quota 100, così com’è concepita, non migliora  la situazione precedente e non risolve i problemi dei lavoratori con minore stabilità, come le donne. Inoltre, la maggior richiesta proveniente dal pubblico impiego fa sì che si perdano posti di lavoro, per i quali il Governo non ha previsto assunzioni o concorsi a breve termine”. Diversi i dati relativi alle richieste di reddito di cittadinanza dove non c’è stato il boom che ci si aspettava. Nel Lazio, terza regione in Italia (dopo Campania e Sicilia) per numero di domande inoltrate, ammontano attualmente a circa 74 mila le richieste su un totale nazionale di 807 mila. Nella nostra regione, in linea con l’andamento italiano,  sono state soprattutto le donne (41.661) a presentare la modulistica per accedere al reddito.

“Qualsiasi misura a sostegno della povertà è sicuramente apprezzabile – continua Civica – ma anche in questo caso nutriamo parecchie perplessità. Innanzitutto, il reddito non facilita l’ingresso al mondo del lavoro, ne’ crea nuove possibilità. Inoltre i requisiti particolarmente rigidi richiesti finiscono per impedire spesso ai bisognosi di accedere. Ci riferiamo ai senza tetto ad esempio, ma anche alle tantissime persone in difficoltà soprattutto nel sud Italia, dove tra l’altro il numero di domande presentate è inferiore spesso a quello delle città del nord”.