“Le risorse del Pnrr saranno importantissime per stabilizzare i risultati ottenuti durante la pandemia, che non possono e non debbono rappresentare un unicum. Per questi motivi, confermiamo l’impegno a proseguire sulla strada intrapresa con la vaccinazione Covid anche nella vaccinazione antinfluenzale, con una grande organizzazione sanitaria territoriale che porti anche a risparmi per l’intero sistema sanitario”. Lo ha detto Daniele Leodori, vicepresidente della Regioni Lazio, intervenuto al convegno online tenutosi in occasione della seconda tappa della campagna di prevenzione “Vaccinare è proteggere”, che ha coinvolto Lazio, Emilia-Romagna e Toscana. Un incontro organizzato da Sanofi, che ha avuto come obiettivo quello di confrontarsi per migliorare l’attuale piano di vaccinazione antinfluenzale, garantendo una diffusione capillare e in piena sicurezza.

Dopo anni durissimi per i cittadini e per chi è stato chiamato ad amministrare la nostra Regione precedentemente commissariata per il deficit sanitario, abbiamo dimostrato durante la pandemia di saper organizzare una campagna vaccinale presa da molti a modello”, ha rivendicato il presidente del consiglio regionale del Lazio. “Abbiamo dimostrato una capacità di tenuta che per molti è stata una sorpresa assoluta, il tutto grazie ad un’efficiente macchina organizzativa e all’enorme sacrificio del personale sanitario, che ha dimostrato, in tutto il Paese, un senso di dedizione fuori dal comune”.

Per attuare il piano di vaccinazione “abbiamo puntato sulle capacità di una sanità capillare, costruendo hub vaccinali sul territorio che hanno rappresentato uno dei punti di forza della riuscita della nostra campagna vaccinale. Tutto questo, ovviamente, ha comportato una grande capacità organizzativa: abbiamo investito molto, sugli aspetti strutturali e tecnologici e anche sul personale”.

Ora – ha proseguito Leodori – con le risorse messe a disposizione dal Pnrr, lo sforzo sarà mirato sulla sanità territoriale con una visione centrata sulla persona. Quello che intendiamo fare è costruire un modello capace di offrire a ciascun individuo il farmaco più adatto tra quelli più validati scientificamente. Penso in primo luogo ai servizi per gli anziani fragili, che vanno tutelati in ogni modo”.

Quanto all’uso delle risorse, ha proseguito Leodori, “la priorità è seguire gli indirizzi che ci danno gli studi scientifici: sappiamo che spendere bene in prevenzione può voler dire all’inizio un incremento dei costi, ma alla lunga tutto questo porta ad un risparmio importante per la spesa pubblica”.

Puntare su una campagna efficiente vuol dire, quindi, fare sistema, in particolare nei riguardi degli anziani, organizzandola partendo anche e soprattutto nelle Rsa, per non lasciare indietro nessuno e per far questo occorre coinvolgere e farsi aiutare da chi è più vicino ai pazienti, ovvero i medici di base. Nel prossimo autunno – ha concluso il presidente del Consiglio Regionale del Lazio – quando avremo la campagna vaccinale antinfluenzale, saremo probabilmente alle prese anche con il richiamo del vaccino Covid per la quarta dose e la sfida sarà mettere a punto l’organizzazione capillare sul territorio”.