“Se la responsabilità degli uffici regionali nella vicenda dell’autorizzazione senza i dovuti requisiti della discarica di Albano fosse confermata, così come ipotizzato dal Gip del Tribunale di Velletri, si tratterebbe di un fatto grave, che per l’ennesima volta getterebbe un’ombra sulla gestione di un tema così importante quale quello dei rifiuti da parte di questa giunta regionale”. Così in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini.
“La norma prevede infatti – prosegue – che senza le garanzie per la fase post operativa, non possano essere autorizzati gli impianti. Ad Albano invece, pur in assenza di quelle fideiussioni, gli uffici della Regione Lazio avrebbero dato questo permesso, mettendo la ditta che gestisce l’invaso nelle condizioni di incassare le somme previste di migliaia e migliaia di euro per ogni tonnellata di immondizia sversata. Secondo le ricostruzioni infatti, in assenza di tali coperture, a pagare i costi ‘post mortem’ di smaltimento dell’impianto sarebbero stati, tanto per cambiare, i cittadini del Lazio con le loro tasse. Ricordiamo poi come meno di due mesi fa Città Metropolitana, nella persona di Roberto Gualtieri, decise di prorogare l’apertura della discarica di Albano con la scusa dell’emergenza, nonostante le sacrosante proteste di cittadini e comitati. Confidiamo nel solerte lavoro della magistratura per accertare qualsivoglia eventuale responsabilità, con la consapevolezza – conclude Giannini – che ancora una volta nella popolazione del Lazio cresce il dubbio e il malcontento sull’operato delle amministrazioni targate Pd sul fronte rifiuti”.