“Lo avevamo annunciato e denunciato: gli assembramenti di ieri e quelli di oggi nelle vie del centro della città, via del Corso in testa, purtroppo ci stanno dando ragione. Un Dpcm di facciata quello del Governo, che non ha previsto la folla assurda per la corsa al regalo di Natale e ha dichiarato il Paese zona rossa nei giorni in cui i cittadini stanno in casa, con le proprie famiglie”. Lo comunicano in una nota i Cobas del Lavoro Privato.

“I lavoratori del commercio vivono con apprensione queste ore frenetiche – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale questi assembramenti, impossibili da controllare, mettono benzina nel motore della pandemia e i commessi subiscono la mancanza di distanziamento e il cattivo uso delle mascherine per molte ore al giorno, con un aumento significativo della possibilità di contagio. In una delle 3 Regioni dichiarate dal Cts a rischio alto, con un valore dell’Rt superiore a 1″. 

“Lo shopping incontrollato proseguirà fino alla vigilia di Natale – prosegue il rappresentante sindacale – e ci prepara a un’impennata della curva pandemica che il servizio sanitario, ancora sotto stress, faticherà ad arginare. Insomma, le scelte del Governo lasciano carta bianca alle aziende del commercio e aprono la strada in maniera confusionaria allo scambio dei regali di Natale in famiglia. Un combinato disposto potenzialmente devastante”.

“I flussi dello shopping di Natale non sono mai cambiati e vedono il massimo afflusso l’8 dicembre, il venerdì del Black Friday e i giorni che precedono il Natale. Sarebbe grave che il Governo del Paese non li conoscesse, ma la sensazione è quella di una scelta consapevole, un semaforo verde al commercio che ricadrà sulla salute collettiva”, conclude Iacovone