“Chiediamo ai medici vaccinati di fare il tampone tutti i giorni prima di entrare in ospedale”: con queste parole Fabrizio Santori e Monica Picca, dirigenti romani della Lega Salvini Premier, commentano le numerose proteste arrivate dai concorsisti che sono stati obbligati, prima di partecipare ai concorsi in atto, a fare il tampone pur avendo effettuate entrambi le dosi del vaccino.
“Abbiamo apprezzato la nuova riforma Brunetta sulla P.A. e il cambio di gestione dei concorsi pubblici che hanno fatto spazio a sistemi digitali per lo svolgimento dei test con selezioni pubbliche trasparenti e rapide così da rafforzare la carenza organica di dipendenti in alcune pubbliche amministrazioni, ma di certo non riusciamo a comprendere come possa essere stato dimenticato il green pass in tutto questo. In questi giorni stanno arrivando a tutti i partecipanti dei concorsi in atto le istruzioni per il candidato che contengono la obbligatorietà del tampone rapido/molecolare pena l’esclusione al concorso, ma non viene citata da nessuna parte la possibilità di presentare la certificazione di avvenuta vaccinazione”, spiegano Santori e Picca.
“Crediamo che sia una questione veramente ridicola visto l’impegno di un cittadino nell’osservare tutte le dovute precauzioni, sottolineando il fatto che i costi dei tamponi sono totalmente a carico del cittadino nonostante sia un concorso pubblico, aggravando le già precarie condizioni di tanti ragazzi giovani disoccupati. Auspichiamo che venga fatta una specifica immediata valutazione da parte del ministro Brunetta e che possa rendere ancora più semplice la partecipazione ai concorsi pubblici”, concludono gli esponenti della Lega.