87 operatori della sanità di Latina hanno firmato la stabilizzazione e sono stati quindi assunti a tempo indeterminato.  A Latina entro l’anno 2019 saranno stabilizzate in totale 572 unità di personale. Lo comunica la Regione Lazio.

In particolare a Latina, oltre alle 87 unità di personale che hanno firmato oggi,168 sono già state stabilizzate nel 2018, e per 107 unità è già stato pubblicato il bando in Gazzetta. Altri 210 verranno stabilizzati entro la fine dell’anno.

Nel Lazio sono stati già stabilizzati oltre 1.800 lavoratori. Ci saranno 5.000 assunzioni a tempo indeterminato nei prossimi 5 anni. Dal primo gennaio la Regione ha avviato le procedure per reclutare 1.200 unità di personale da reclutare in prevalenza attraverso bandi di concorso e dalla mobilità nazionale.

Saranno centinaia, migliaia i lavoratori che usciranno dal precariato perché, come abbiamo promesso e lo faremo vogliamo eliminare il precariato nel Lazio. La fase della distruzione della sanità regionale è finita, e siamo dentro la fase della ricostruzione, che può partire andando a dare a queste persone serenità con un contratto vero”, parole del presidente, Nicola Zingaretti.

Zingaretti si è espresso sulle stabilizzazioni anche attraverso il suo sito internet: “Oggi è finito l’incubo del precariato per 87 operatori della sanità di Latina. Una delle cose di cui sono più fiero del mio lavoro da amministratore è proprio questa: l’impegno per eliminare il precariato in sanità nella mia regione. A Latina: entro l’anno 2019 stabilizzeremo in totale 572 unità di personale.

Grazie al risanamento abbiamo sbloccato le assunzioni e ora i nostri ospedali possono contare su migliaia di nuovi medici e infermieri. Io mi batterò sempre per garantire il lavoro e i diritti del personale sanitario perché significa anche cure migliori per le persone.

Passo dopo passo, con il risanamento, abbiamo sbloccato le assunzioni. Nel Lazio era tutto fermo, un’intera generazione di medici e infermieri era rimasta fuori per le assunzioni bloccate a causa del commissariamento e dei debiti, con un costo enorme sui pazienti e sulla qualità delle cure. Tra nuovi concorsi e stabilizzazioni i nostri ospedali possono contare su migliaia di nuovi medici e infermieri. Ecco un esempio di come si possono cambiare le cose: senza proclami o promesse, senza selfie, ma solo con l’ossessione di garantire una sanità migliore ai pazienti e più diritti ai lavoratori”.