Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sullo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. “Non siamo noi che ci chiamiamo fuori, sono altri che si chiamano fuori –ha affermato Benaglia-. Il sindacato in questi mesi ha avviato un confronto con il governo Draghi su una manovra espansiva e in un mese e mezzo di dialogo sociali abbiamo ottenuto dei grandi miglioramenti. E’ stupefacente vedere che sul filo di lana, quando c’era ancora la possibilità di ottenere qualcosa in più, Cgil e Uil si siano chiamate fuori ricorrendo allo sciopero generale che è uno strumento straordinario. La mia domanda ai colleghi di Cgil e Uil è: perché dobbiamo scioperare contro un governo che per la prima volta dopo anni taglia le tasse ai metalmeccanici? Mi sembra uno sciopero politico e non credo che verrà compreso dai lavoratori. Noi siamo un sindacato popolare e non populista. E’ il momento della responsabilità e di essere costruttivi, dire oggi che si sciopera contro la precarietà è una cosa molto importante, ma la precarietà non viene abolita con una legge e con uno sciopero, mi sembra un modo per evidenziare il malessere delle persone, ma il sindacato non ha questo compito, il compito del sindacato è di fare gli accordi e portare le soluzioni”.