Il Codacons annuncia un esposto alla Corte dei Conti sul caso, portato alla luce da Affaritaliani.it, degli stipendi pagati dalla Regione Lazio a politici, consiglieri comunali e municipali di Roma e provincia.
In base a quanto riportato nell’inchiesta del sito, vi sarebbe un nutrito gruppo di Politici, consiglieri comunali e municipali di Roma e di paesi della provincia che, pur avendo incarichi istituzionali, risulterebbero anche dipendenti a tempo determinato nel Consiglio della Regione Lazio.
Sarebbero circa 20 i soggetti che ricoprono doppi e tripli incarichi a Roma e in provincia, percependo – riporta il sito Affaritaliani.it – “i gettoni previsti dalle cariche nei Comuni a cui sommano uno stipendio che si aggira tra i 17 e i 22 mila euro l’anno per il lavoro corrisposto nelle segreterie di presidente del Consiglio, vice presidenti e consiglieri regionali”.
Una situazione su cui il Codacons ha deciso di vederci chiaro, presentando un esposto alla Corte dei Conti affinché verifichi la correttezza delle cariche assegnate presso la Regione Lazio ed eventuali danni sul fronte erariale, considerato che politici e consiglieri vengono pagati con i soldi degli italiani.
L’INCHIESTA DI AFFARITALIANI – Politici, consiglieri comunali e municipali di Roma e di paesi della provincia: collezionano incarichi istituzionali ma sono anche dipendenti a tempo determinato nel Consiglio della Regione Lazio, assunti per supportare la politica. Ecco tutti i nomi della stipendiopoli del Lazio, legalizzata dalla perversione della burocrazia che, con la legge 267 del 2000, permette di giustificare eventuali assenze come “permessi istituzionali”.
Nella classifica dei fortunati dipendenti regionali – si legge nell’inchiesta di Affaritaliani.it – ci sono fedelissimi del Pd, insieme a 5 Stelle, Lega e Liberi e Uguali. Dunque, ricevere uno stipendio, anche se piccolo, si può e senza l’obbligo di andare al lavoro.
Spulciando tra i dipendenti e tempo determinato, Affaritaliani.it ha rintracciato 20 stakanovisti che onorano il lavoro con doppi e tripli incarichi a Roma e in provincia, percependo i gettoni previsti dalle cariche nei Comuni a cui sommano uno stipendio che si aggira tra i 17 e i 22 mila euro l’anno per il lavoro corrisposto presso quello che la legge individua come “organo di indirizzo politico” e che tradotto nel gergo della burocrazia degli enti Locali, significa nelle segreterie di presidente del Consiglio, vice presidenti e consiglieri regionali, che nel Lazio sono 50.
Nell’elenco degli stakanovisti della politica, spiccano il consigliere comunale di Roma Svetlana Celli,eletta con la Lista Giachetti e Matteo Manunta, fede M5S e consigliere comunale di Civitavecchia. Svetlana Celli pur impegnata a Roma come consigliere, capogruppo, vicepresidente della Commissione sport è anche consigliera dell’Area Metropolitana di Roma e dal 26 giugno 2018 e con scadenza al prossimo 25 giugno è dipendente del Consiglio Regionale del Lazio con un contratto di tipo C1 part time al 50%. In poche parole la Celli, finito col Comune di Roma, passa circa 18 ore settimanali in via della Pisana che dal Campidoglio dista pochi chilometri ma che col traffico diventano una specie di viaggio terra-luna.
Meglio di lei fa il grillino Matteo Manunta, consigliere comunale di Civitavecchia, presidente della Commissione Ambiente, delegato del sindaco all politiche giovanili, consigliere dell’Area Metropolitana dove però è anche vicepresidente della Commissione Lavori Pubblici e delegato del sindaco metropolitano, Virginia Raggi per Ambiente, Polizia, Protezione Civile e Tutela del territorio. Il “furetto” Manunta dal 20 giugno 2018 e con scadenza al prossimo 19 giugno è anche dipendente part-time del Consiglio regionale del Lazio, dove lavora le solite 18 ore settimanali.
E che dire invece di Riccardo Ferri, un imprenditore del settore oleario, appassionato di politica e assessore all’Agricoltura della verde Cerveteri, amministrata dal centrosinistra del brillante Alessio Pascucci. Anche per lui il 4 luglio del 2018 il solito “organo di indirizzo politico” ha firmato un contratto part-time C1 che lo obbliga a passare 18 ore settimanali al Consiglio Regionale. Tra famiglia, azienda, Comune e Regione, quella di Ferri deve essere una vita davvero intensa.
Restiamo a Cerveteri con Francesca Badini, consigliera comunale, presidente della commissione personale e vicepresidente della commissione Sanità. Anche per lei il Consiglio regionale ha disposto dal 2 luglio 2018 con scadenza a fine legislatura, un contratto part time, categoria B1.
Torniamo a Roma col Pd Marco Palumbo. In politica dal 1993, Palumbo è consigliere in Campidoglio e presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza. Riceve lo stipendio dalla Regione Lazio dal 20 febbraio di quest’anno con scadenza lo stesso giorno del 2020. E’ un part-time con inquadramento C1. Da Palumbo attendiamo una replica ufficiale con l’elenco delle presenze e delle eventuali ore di permesso retribuito, proprio in virtà della trasparenza di cui è paladino.
Il prossimo 26 si vota anche ai Castelli precisamente a Rocca Priora. Qui il vicesindaco Federica Vallecon delega al sociale, alla scuola, alla cultura e agli animali ha governato col sindaco Pucci ma per domenica è al lavoro con l’antagonista Mario Vinci in uno scenario di lotte senza esclusioni di colpi tra Pd ufficiale e scissionisti. Federica Lavalle è dipendente part-time del Consiglio regionale dal 19 giugno 2018 sino al 18 giugno di quest’anno con inquadramento C1.
Una vita in auto è anche quella di Pietro Pacitti, consigliere comunale a Cervaro in provincia di Frosinone, che dista dal Consiglio regionale 158 chilometri, pari a 1 ora e 40 di percorrenza. Pacitti è passato a Forza Italia nel gennaio scorso e dopo 2 mesi è stato assunto al Consiglio sempre part-time con inquadramento B1. Di lui si dice che sia uno dei pupilli del consigliere regionale conterraneo Pasquale Ciarelli, anche lui Forza Italia.
Debutta a Ladispoli, due passi sul litorale nord di Roma la Lega e subito ottiene un consigliere. Era il 2017 e dopo un anno di militanza nel partito il consigliere Luca Quintavalle viene nominato responsabile provinciale di Roma – Litorale nord di Lega Salvini premier. Sotto l’ala del senatore leghista William De Vecchis, a gennaio di quest’anno vince alla lotteria del Consiglio regionale un contratto annuale part-time con inquadramento C1.
Anche a Monterotondo, salito agli onori delle cronache per la violenza di due delitti piuttosto per le urne aperte domenica in contemporanea con le Europee, l’assessore uscente Alessandro Di Nicola(deleghe al Personale, Turismo, Periferie) si divide tra l’attività politica e il tempo pieno alla Regione, dove è stato assunto il 4 luglio del 2018 con un contrato a tempo pieno (36 ore settimanali) categoria C1. Di Nicola è fedelissimo Pd.
Sempre dal Pd arriva Emanuele Di Silvio, primo degli eletti a Guidonia costretto a fare il pendolare per via di un contratto part-tim con parametro D1, quello special inventato per supportare l’informazione e la comunicazione della politica. Il suo “inferno” Guidonia-via della Pisana è iniziato il 25 giugno del 2018 e, salvo proroghe si concluderà il prossimo 24 giugno.
Stipendiopoli al Consiglio Regionale del Lazio: ecco la seconda parte della lista dei 20 politici eletti a Roma e nei Comuni della provincia che collezionano incarichi istituzionali e allo stesso tempo dovrebbero lavorare 18 ore a settimana al Consiglio Regionale, dove sono stati assunti dai politici eletti con contratti a tempo determinato.
Andiamo nel Municipio Roma II. Qui la consigliera Giovanna Maria Seddaiu, eletta con Liberi e Uguali è anche capogruppo e vicepresidente di ben due commissioni. In virtù del contratto che la lega al Consiglio regionale del Lazio dal 14 gennaio di quest’anno con scadenza 31 dicembre, è chiamata a lavorare almeno 18 ore a settimana in via della Pisana.
Sempre a Roma, Giuseppe Mocci è consigliere in XV Municipio e vicepresidente di Commissione. Dal 10 luglio del 2018 e sino al 22 gennaio del 2020 dovrà sudare 7 camicie per lavorare alla Pisana con un contratto part time categoria C1.
A Pomezia vive e lavora il consigliere comunale Omero Schiumarini, leader del Pd locale. E’ anche capogruppo e presidente della Commissione controllo-garanzia. Dallo scorso 1 gennaio e con scadenza al 31 dicembre prossimo è anche dipendente del Consiglio regionale. Ha un part time C1, quindi dovrebbe timbrare per garantire 18 ore settimanali di presenza. Visto il suo ruolo di “controllore-garante” attendiamo da Schiumarini la certificazione delle sue presenze e degli eventuali permessi e pubblicarli. I suoi elettori e quelli del Pd avranno la riprova della grande trasparenza che regna nel partito.
Sempre dal Pd ma da Valmontone, dove è presidente del Consiglio Comunale, arriva per 18 ore a settimana al Consiglio regionale Mirko Natalizia: dal 10 luglio 2018 al 9 luglio del 2019 è stipendiato con contratto B1 part-time.
Ancora un Pd, segretario di partito in quel di Trevignano, perla del lago. Matteo Marconi oltre ad essere consigliere comunale è anche presidente di Commissione Irrigazione aree collinari (?) e alla Pisana è assunto come D1 part time dal 19 giugno 2018 al 18 giugno del 2019, quindi tra qualche giorno avrà più tempo per dedicarsi al delicato tema idrico della zona del lago di Bracciano.
Pd anche Francesco Guadagno, consigliere comunale di Colleferro, capogruppo presidente di Commissione e a libro paga della Regione per un anno: dal 19 giugno 2018 al 18 giugno 2019. E un contratto C1 part time.
Giovanissimo, già vicesindaco e ora candidato sindaco con una lista civica d’ispirazione Pd e vicino a Daniele Leodori (Pd) Manuel Magliocchetti, con unaa campagna elettorale ormai agli sgoccioli, è al suo secondo contratto al Consiglio Regionale. L’ultimo è stato siglato a Capodanno 2019 e scadrà a fine legislatura. È inquadrato come C1 ma a tempo pieno, quindi legato alla presenza negli uffici del Consiglio per ben 36 ore a settimana.
Sempre Pd è Luca Mengarelli, geologo, consiglieri comunale a Monte Compatri, anche lui dipendete parti time per un anno con scadenza il prossimo 20 giugno. Sulla lettera di assunzione sta scritto categoria C1.
Dovrà invece aspettare la fine legislatura Giancarlo Zuccheri, uomo del centrodestra e consigliere comunale a Formello. Ha un contratto che lo lega alla regione come part-time C1.
Ultimo della lista dei politici Pd che sono stipendiati dal generoso Consiglio Regionale, il presidente del Consiglio Comunale di Lariano, Leonardo Caliciotti, un giovane dem che dal 5 luglio del 2018 e sino al 4 luglio 2019 si divide tra il Comune di Castelli e via della Pisana. Per lui 18 ore settimanali con categoria C1, quella della comunicazione-informazione.
Affaritaliani.it chiederà al Consiglio Regionale tutti i documenti sulle presenze degli eletti assunti a tempo determinato, compreso l’organo politico che ne ha richiesto l’assunzione. E’ una sfida alla trasparenza.