E’ importante che venga al più presto riconosciuto il ruolo delle nuove tecniche di evoluzione assistita (TEA) per accelerare sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla consultazione pubblica aperta dalla Commissione per stabilire norme sulle piante prodotte con le Nuove Tecniche Genomiche (NGTs)
La ricerca agraria – sottoinea la Coldiretti – ha oggi a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Tecniche che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta. Per poter cogliere compiutamente queste nuove opportunità valorizzando i primati green dell’agricoltura italiana in termini di tipicità, sostenibilità e biodiversità è necessario arrivare a una regolamentazione dei prodotti agricoli ottenuti da tali metodologie che oggi – spiega la Coldiretti – non trovano una adeguata collocazione a livello normativo comunitario.
“Una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di poche multinazionali proprietarie dei brevetti” ha continuato il presidente della Coldiretti nel sottolineare la necessità di “difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità agraria nazionale e la distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo all’agroalimentare nazionale”.