Dieci borse di studio per studenti e architetti under 35 provenienti dall’Ucraina, per entrare in contatto e collaborare con realtà professionali italiane. È Design for Peace, il progetto dedicato ai giovani ucraini – laureati o iscritti a un corso universitario in architettura – che hanno trovato rifugio nel nostro Paese a seguito degli eventi bellici. L’obiettivo è quello di attivare, attraverso la cooperazione, creatività e progettualità per disegnare un futuro di pace.

L’iniziativa, realizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti PPC e dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, con il sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con patrocinio e supporto tecnico dell’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica italiana, sarà presentata il 26 ottobre, a partire dalle ore 14,30presso l’Acquario Romano (piazza Manfredo Fanti, 47), con il convegno inaugurale dal titolo «Progettare la Pace», al quale parteciperanno, tra gli altri, importanti sigle del mondo della cooperazione, da Unicef ad Architetti senza frontiere.

Il progetto Design for Peace, in particolare, si svolgerà attraverso l’attivazione di specifici workshop su interventi di recupero e re-design di alcuni luoghi simbolo – indicati direttamente dal Ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell’Ucraina tramite l’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana – delle città ucraine colpite dalla guerra in corso. A parteciparvi, accompagnati e ospitati dagli studi di progettazione italiani che si renderanno disponibili, saranno i giovani studenti, progettisti e designer – in netta prevalenza donne, per il divieto per gli uomini tra i 18 e i 60 anni di uscire dal Paese – che hanno dovuto lasciare l’Ucraina a causa della guerra. Per loro ci sarà l’opportunità – grazie al supporto della comunità di architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori italiani – di iniziare a pensare a un futuro di pace e alla ricostruzione delle loro città distrutte.

In totale sono previste dieci borse di studio del valore di 1.500 euro per i quattro mesi di workshop (6.000 euro per persona).  Le domande potranno essere inviate a partire da oggi, 24 ottobre, e fino al 28 ottobre secondo le modalità e i requisiti previsti dal bando.

Alla fine del periodo di workshop – presumibilmente entro il mese di aprile 2023 – i progetti, pubblicati in un apposito catalogo, saranno presentati in una mostra dedicata presso la sede dell’OAR.

«Gli architetti si occupano di costruire – sognare, immaginare, progettare – rendere vivibili e valorizzare le città, non di distruggerle: per questo, è in relazione alla pace che l’architettura può dare il proprio contributo più rilevante», afferma Paolo Anzuini, consigliere OAR con delega all’internazionalizzazione che ha ideato il progetto Design for Peace insieme a Marcello Rossi, consigliere Cnappc con delega all’internazionalizzazione. L’architetto – osserva – «è una professione senza frontiere: una figura professionale spendibile in tutto il mondo e in ogni contesto, perché capace di utilizzare un linguaggio universale, quello dell’architettura. Il progetto Design for Peace – aggiunge il consigliere – parte dall’Ucraina ma punta ad ampliarsi verso altri Paesi che subiscono le conseguenze dei conflitti. Prossima destinazione: Congo».

A testimonianza dell’impegno dell’OAR nel coinvolgimento degli architetti sul fronte della cooperazione internazionale, si è appena conclusa la call «Emergenze – Call 03» destinata agli iscritti under 40, con il sottotitolo «Progettiamo la pace» e l’obiettivo di raccogliere «idee per una pace possibile attraverso l’architettura».