“Disco chiuse ma resistono i bar con dj-set”. Apre così l’edizione romana de La Repubblica. I locali da ballo si reinventano per evitare la serrata “Siamo l’unico capro espiatorio”. Frattura nella Silb.
Alla fine nella Capitale l’unica discoteca a chiudere è il Nice a Saxa Rubra – si legge nell’articolo di Cecilia Cirinei -. Tutti gli altri locali “sotto le stelle” che avevano scelto già una strada più “ibrida” con ristorante, teatro e concerti, e che quindi facevano musica dal vivo e dj-set, restano aperti o riapriranno nei prossimi giorni. Da loro non si ballava prima (qualcuno ci ha provato) e non si ballerà ora. Da Le Terrazze all’Hotel Butterfly. (…)
Il quotidiano si sofferma anche sulle divergenze all’interno del sindacato di categoria. Fioccano le polemiche all’interno della Silb Roma che si spacca su alcune modalità di gestione. Antonio Flamini, presidente dell’associazione dal 1999 ribadisce la sua adesione alle decisioni della Silb Filp nazionale: «Le discoteche diventano l’unico capro espiatorio del Covid-19. Il provvedimento del Governo è ingiusto ed esagerato. I locali che hanno aperto nel Lazio sono il 5 % di quelli associati, che sono 200. La maggior parte sta chiusa dal 23 febbraio. E non sanno quando potranno riaprire, rischiando il fallimento. Aspettiamo il 7 settembre per sapere cosa succederà». (…)
Vogliono avere più parte nelle decisioni del Silb Roma i nove firmatari della “Lettera aperta da parte di alcuni gestori di locali di Roma”, sodalizio nato durante il lockdown, che chiedono di cambiare il direttivo. «Vogliamo partecipare di più – dice Giancarlo Bornigia del Piper – siamo chiusi da 6 mesi ed è il momento di far sentire con più forza la nostra voce. Siamo, per ora, in 28 locali» (…)













