“Un altro focolaio a Roma. Ancora al San Raffaele ma questa volta il focolaio è nella struttura di riferimento per tutte le altre disseminate sul territorio nazionale. Sul loro sito si legge che ‘l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico San Raffaele Pisana è una struttura sanitaria leader nel campo della riabilitazione e punto di riferimento nella ricerca e nel panorama della sanità nazionale’. Ricoveri e ambulatori di diagnostica tutto privato, tutto pagato però con i soldi pubblici. Ma oltre ai ricoverati e agli operatori tra i quali vengono confermati 35 positivi, gli ambulatori hanno ripreso a funzionare a regime normale già il 3 giugno. Questo vuol dire che moltissimi utenti si sono recati nella struttura per esami e sono stati potenzialmente esposti al contagio. La Regione Lazio parla di “focolaio circoscritto” ma il rischio che non sia cosi c’è ed è alto!”. Lo afferma in una nota l’USB Lavoro Privato Roma.
“In una nota di domenica 7 giugno della Asl RM3, Asl di riferimento della struttura, si parla senza dubbi di ‘indice di contagio riconducibile ad alcuni operatori della struttura’! Non alle negligenze di chi la gestisce – continua il sindacato -. Non ai responsabili della Asl che avrebbero dovuto monitorare, ma ai lavoratori che fino a ieri venivano definiti “eroi”!
Gli stessi eroi che in queste strutture sono a rischio individuale, familiare e sociale con il ricatto del lavoro e oggi anche con il ricatto di essere etichettati come “contaminatori”. Ed è anche per questo che come USB abbiamo indetto lo stato di agitazione.
Siamo di fronte all’ennesimo scempio degli imprenditori della sanità privata, che ancora una volta evidenziano la loro inaffidabilità e la loro pericolosità sociale, puntando tutto sul profitto! Diritto alla salute e alla sanità pubblica e universale! A pari lavoro pari salario e pari diritti!”, conclude l’USB Lavoro Privato Roma.














