“Sabato 3 dicembre si terrà a Roma la manifestazione nazionale contro la guerra e il carovita, con inizio alle ore 14 a piazza della Repubblica. L’appuntamento è il punto di arrivo di un percorso, avviato durante l’estate dal sindacalismo di base cui si sono subito affiancate le realtà politiche della sinistra e il mondo dell’associazionismo, che proseguirà sabato 12 novembre con un’assemblea nazionale, a Roma al Centro convegni Carte Geografiche di via Napoli 36 con inizio alle 10, in preparazione sia della manifestazione del 3 dicembre che dello sciopero generale proclamato per venerdì 2 dicembre con la parola d’ordine “Giù le armi, su i salari”.
Il governo Meloni sta operando in piena continuità con il governo Draghi, chiedendo alla popolazione italiana – in grande maggioranza contraria alla guerra e all’aumento delle spese militari – di aderire a un modello di economia di guerra che penalizza ulteriormente redditi da lavoro e da pensione fermi da anni e già ampiamente falcidiati dalla crisi.
In un contesto del genere gli unici sostegni sono destinati alle imprese, quando invece i 40 miliardi di extraprofitti generati dalla speculazione in campo energetico potrebbero sostenere i salari, le pensioni, i precari e i disoccupati.
È la plateale, ennesima dimostrazione della natura reazionaria di un governo che attacca i diritti e le agibilità democratiche, criminalizza gli immigrati come testimoniano le ultime vicende di Catania e reprime il conflitto sociale e sindacale con l’invenzione del reato di “occupazione abusiva e raduno illegale”, dopo aver fatto le prove generali manganellando gli studenti alla Sapienza.
Costruiamo lo sciopero generale del 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 con l’assemblea nazionale del 12 novembre a Roma”.
Così in una nota l’Unione Sindacale di Base