La Repubblica di Roma riserva spazio alla situazione di Ama: “Il nuovo cda Ama spaventato dai conti. Slitta l’insediamento”, titola il quotidiano. Lemmetti: “Hanno trenta giorni”. Ma vista l’emergenza città sporca è un mistero che i tre amministratori non si siano ancora incontrati. L’altra questione è quella dei compensi considerati troppo bassi: per l’ad sono previsti 53 mila euro senza indennità di risultato.
A quanto ricostruiscono fonti interne ad Ama – riferisce il quotidiano -, i tre membri del nuovo cda sarebbero già in allarme per le condizioni finanziarie e industriali dell’azienda e avrebbero ricevuto delle assicurazioni che il Comune non sembra – ad oggi – aver rispettato. Tra queste, l’approvazione del bilancio 2017 prima dell’insediamento dei nuovi vertici, in modo che la patata bollente che ha causato la defenestrazione di Bagnacani non finisca sulle scrivanie dei nuovi arrivati. Ad oggi, di nuovo c’è poco o nulla e su molte partite chiave le risposte degli uffici tecnici sono ancora vaghe.