L’edizione de Il Messaggero apre così stamattina: “Ispettori Ama, 1 su 5 malato «Stress per le troppe multe»”. `I sindacati: «Tanti insulti dai romani sanzionati durante la crisi».
A pagina 32: “«Stress da troppe multe». Tra gli ispettori Ama ora è record di malati”. Un accertatore su 5 assente per “motivi di salute” e congedi 104.
Un accertatore su 5 di media, secondo un report stilato dalla Uil di Roma, lascia il turno sguarnito, tra permessi 104, congedi e, nella maggior parte dei casi, “problemi di salute”. Si parla di Esaurimenti, ipertensioni, affaticamenti vari e altri malanni ancora. C’è anche chi lo ha proprio fatto scrivere sul certificato medico: stress.
Il quotidiano ha interpellato Alessandro Bonfigli, coordinatore della Uil Trasporti del Lazio: “Al di là di quello che alla fine compare sui referti, quasi tutti si assentano per questo: lo stress da lavoro”, racconta.
Sarebbe come se un autista di pullman dicesse: no, al volante mandateci un altro, mi spossa troppo. “Ma no – replica il sindacalista – soprattutto in questi ultimi tempi è diventato un tormento: sa quanti insulti ricevono dai romani gli ispettori che devono fare le multe per i rifiuti lasciati in strada?”. “Poi gli accertatori sono troppo pochi per il lavoro da sbrigare – concludono dalla Uil – sono solo 38, quando ci sarebbero altri 250 dipendenti dell’Ama abilitati per far multe, ma nessuno li spedisce in strada”.
Il tasso di assenze sembra svettare perfino sopra quello, già altissimo, dell’Ama in generale: 15,3% di forfait nel primo trimestre del 2019; 14,2% nel secondo trimestre. Senza calcolare le ferie, ça va sans dire.














