“Servono subito fondi per gli agricoltori costretti ad estirpare le piante a causa della moria dei kiwi, considerando i tempi che si dovranno attendere prima che le piantagioni torneranno ai livelli di produzione normali”. Così il direttore di Coldiretti Latina, Carlo Picchi, in merito alla moria di kiwi che ha colpito oltre il 30 per cento della coltivazione estesa tra l’Agro Pontino e Roma. Una percentuale che rischia di crescere ulteriormente. “Le aziende necessitano di un risarcimento – prosegue Picchi – per far fronte ai danni subiti, in un momento così delicato per i produttori, già vessati dalla crisi economica determinata dalla pandemia”.
Lo scorso agosto proprio Coldiretti Lazio aveva sollecitato ed ottenuto in incontro alla Pisana con l’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, per trovare una soluzione ad un problema che non può mettere a rischio una delle eccellenze dell’agricoltura dell’Agro Pontino. Dopo quell’incontro ne sono seguiti molti altri in commissione.
“Siamo fiduciosi della ricerca che si sta svolgendo – spiega il presidente di Coldiretti Latina, Denis Carnello – su richiesta della Regione Lazio che sta seguendo la questione e ha coinvolto anche il servizio fitosanitario e alcune alcune Università per individuare la causa di questo problema. Così come siamo certi che in tempi rapidi si arriverà ad una risoluzione valida, ma quello di cui ora hanno bisogno le aziende, è un supporto non solo fitosanitario, ma anche di tipo economico”.
Un settore, quello della coltivazione dei kiwi, che a Latina rappresenta una delle piantagioni principali con oltre 12 mila ettari di terreno coltivati, circa il 60 per cento della superficie coltivata e oltre 4 milioni di quintali di kiwi raccolti all’anno, per un valore di oltre 500 milioni di euro annui.
“I kiwi rappresentano una vera eccellenza per il territorio – conclude Picchi– creano un indotto economico per la nostra provincia e hanno ottenuto il marchio Igp, non possiamo permetterci di rischiare di mettere a rischio la produzione. Deve essere chiaro che questo problema non compromette la qualità del prodotto che resta invariata. I nostri produttori, però, stanno subendo un danno ingente e servo urgentemente lo stanziamento di fondi da parte della Regione Lazio”.