“Affitti lunghi in crisi nelle città. Il mercato punta su contratti brevi”, è il titolo d’apertura de Il Sole 24 Ore stamattina. Gli accordi liberi tradizionali calano del 13% e «mancano» alloggi nei grandi centri. Pesano rischio morosità e vincoli sui proprietari. Rendimenti superiori dal 60 al 200% con la formula «corta». I locatori che scelgono la cedolare secca al 21% quadruplicati dal 2011.
A pagina 3: “Affitto lungo in crisi nelle grandi città. L’offerta si sposta sulle formule brevi”. Mercato più sguarnito nelle aree turistiche, nei luoghi d’arte e nelle zone universitarie. Gli alloggi disponibili restano tali per poco tempo: in media 2,9 mesi e a Milano 1,8.
L’erosione dell’offerta, soprattutto dei tagli più piccoli (monolocali, bilocali e piccoli trilocali), emerge da tre indicatori di mercato riferiti alle grandi città: nell’ultimo biennio gli annunci «affittasi» con proposte di lungo periodo, sono calati del 7% su Immobiliare.it, con una flessione più accentuata a Milano (-8%); nello stesso arco di tempo i canoni sono lievitati del 2%, con picchi del 7% a Bologna e Firenze e del 10% a Milano; i tempi medi per locare un’abitazione si sono ridotti drasticamente (del 17%). Gli alloggi che arrivano sul mercato ci restano pochissimo (in media 2,9 mesi, a Milano 1,8), a conferma del fatto che la domanda resta elevata. A Roma, invece, servono 4 mesi per affittare un’abitazione.














