“Da oggi Atac ha riaperto la stazione Barberini anche in entrata. Una nostra esplicita richiesta per andare incontro alla cittadinanza in questo periodo difficile, dove gli spostamenti devono essere facilitati e garantiti. Questa misura è stata adottata dopo che l’azienda ha effettuato tutte le opportune verifiche sulla sicurezza”. Lo ha afferma sulla sua pagina facebook Pietro Calabrese, assessore alla Mobilita’ di Roma Capitale.
“Con l’emergenza Covid-19, infatti, le misure di contingentamento agli ingressi delle fermate metro, e di distanziamento fisico, hanno limitato la capacità di passeggeri anche nei treni – continua Calabrese” -. Le relative discipline di esodo in sicurezza sono quindi in grado di consentire la riapertura della fermata.
Per fugare ogni dubbio o smorzare ogni possibile polemica sul nascere, ricordo che oltre alle 4 scale mobili già riaperte in precedenza, ve ne sono altre due da riattivare. Su una sono state completate le manutenzioni e le verifiche, i cui spazi però interferiscono con le lavorazioni finali sull’ultimo impianto, affidati come sapete alla ditta costruttrice. A seguito dei collaudi di quest’ultima verranno riaperte entrambe.
Ne approfitto per ricordare che nelle altre stazioni potete vedere alcuni impianti fuori servizio in applicazione delle norme che richiedono flussi separati e percorsi dedicati.
Un ultimo cenno a riguardo della fermata Cornelia, sempre della metro A. La revisione ventennale di tutte le scale mobili e degli ascensori è stata ultimata come da crono programma ormai da più di un mese. Per la riapertura è però in attesa dei collaudi da parte dell’Ustif, l’ente ministeriale per la verifica e il controllo sugli impianti, che aveva interrotto le attività in seguito alle decretazioni di marzo per il Coronavirus. Dal 12 maggio ha ripreso l’attività e ha già collaudato i primi impianti.
Ricordo l’importanza di queste revisioni straordinarie, previste per legge, che comprendono le operazioni di smontaggio, trasferimento degli impianti in altra sede per le verifiche ed eventuali manutenzioni, e infine il rimontaggio, collaudi e certificazioni, come avvenuto a Baldo degli Ubaldi. Appena saranno ultimati tutti i collaudi allora potremo riaprire in sicurezza anche Cornelia”.














