Lo storico esponente della Comunità di Sant’Egidio, Paolo Ciani, coordinatore nazionale di Demos – Democrazia Solidale e consigliere regionale del Lazio nella coalizione di Nicola Zingaretti, annuncia la sua candidatura a sindaco di Roma in un’intervista rilasciata ad Avvenirw. L’obiettivo – spiega – è quello di “aggregare le tante realtà che non si sentono rappresentate in politica” per “restituire alla Capitale una visione, un ruolo internazionale, culturale e religioso. La città deve ritrovare la sua anima”.

“Se ne ho parlato con Zingaretti? Della nostra volontà di partecipare alle primarie come Demos sì, del mio impegno personale ancora no. Attendevo le risposte dei nomi che erano usciti – continua Ciani -. Primarie? Nomi importanti e unitivi come Enrico Letta e David Sassoli si sono tirati indietro. Ma se si tirano fuori nomi importanti e tutti dicono di no è umiliante per la città, perché si sa che governare Roma rischia di bruciarti. Io parlo con grande umiltà e senso della misura, perché se uno pensa di fare il sindaco di Roma gli tremano le vene ai polsi. Dopodiché, oggi ho 50 anni e da quando ne avevo 14 con Sant’Egidio opero nelle periferie di Roma, accanto alle varie povertà, con la vita reale, con tutte le sue gioie e bellezze e i dolori e le difficoltà. In questi anni abbiamo acquisito una grande esperienza della città e dei cittadini. E quindi penso di dovermi mettere in gioco. E dopo le varie rinunce, presumo si andrà alle primarie. Non ci saranno candidati ‘pesanti’ nel Pd? Il nome importante va deciso insieme alla coalizione, perché il centrosinistra vince solo se resta unito. Un accordo va trovato insieme. Se non si trova, allora è bene ricorrere alle primarie. Sfidare Raggi? Il fallimento del grande cambiamento annunciato dai 5 stelle a Roma è stata una grande frustrazione di tanti sogni e aspettative dei romani. Purtroppo non c’è stato un miglioramento tangibile in nessuno dei grandi problemi della città. Ma io vedo molta fiducia nei cittadini che vedono persone come noi direttamente impegnate a risolvere i problemi di cui parlano”, conclude Raggi.

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