“Giovedì 14 aprile si è svolto un importante incontro con la presidenza INPS e INPS Servizi nel quale sono stati rappresentati i criteri che consentiranno a 3.014 lavoratori e lavoratrici di accedere al bando di selezione che porterà alla loro stabilizzazione, dopo decenni di precarietà.
Prima notizia importante sono le tempistiche, che vedranno entro il mese di aprile la pubblicazione in Gazzetta del bando e il 1° dicembre la conclusione dell’iter di selezione e assunzione in Inps Servizi.
La selezione riguarderà 2.895 operatori di contact center, 98 team leader e 16 responsabili di sala, per un totale di 3.014 unità.
Si tratterà pertanto di una selezione chiusa al solo bacino occupazionale degli operatori assegnati in forma prevalente sulla commessa del contact center alla data del 1° giugno 2021.
Anche i criteri selettivi che sono stati illustrati, si confermano prevalentemente indirizzati a valorizzare l’esperienza e l’anzianità di servizio maturata dalla data di partenza della attuale commessa, che risale al dicembre 2019.
Ai lavoratori e alle lavoratrici verranno mantenuti gli attuali livelli contrattuali, il CCNL applicato e i profili orari.
Possiamo pertanto dire senza timore di smentite che avevamo ragione noi! Gli impegni assunti sin dai primi tavoli di trattativa con l’Ente hanno trovato piena attuazione, anche senza clausola sociale.
Alla faccia di chi fino a ieri millantava l’ennesimo sciopero, sulla base di allarmismi e false notizie sul mancato raggiungimento dell’obiettivo finale.
Ora siamo ad un passo ma restano alcune questioni in sospeso per le quali, come USB, continueremo a batterci per ottenere:
– il riconoscimento economico del valore dato dall’anzianità di servizio, faticosamente maturata dopo anni di lavoro sottopagato e sottoinquadrato;
– il superamento del part time involontario, per garantire uniformità di trattamento tra tutti i lavoratori che svolgono le medesime attività;
– l’utilizzo delle sedi di proprietà Inps per quelle realtà territoriali, come ad esempio Marcianise e Molfetta, che si trovano in zone periferiche e disagiate;
– l’utilizzo del lavoro da remoto per ridurre le spese di spostamento e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori.
Sappiamo bene che in fase di avvio di questo progetto imponente, l’Inps ha precisi vincoli di bilancio da rispettare ma USB continuerà ad impegnarsi alacremente affinché già dal prossimo 2023 si lavori ad un piano di rilancio e di ampliamento dei servizi pubblici affidati in house, all’interno del quale si possa trovare il meritato spazio di crescita professionale e salariale di quell’esercito di operatori dei contact center, fino ad oggi ingiustamente trattati come lavoratori di serie b da aziende private dedite solo alla massimizzazione dei profitti e continuando a batterci anche per quei lavoratori che non sono compresi nella stabilizzazione ma che per anni hanno lavorato sulla commessa Inps, affinché possano entrare nel processo di sviluppo previsto dall’INPS per il prossimo biennio”.
Così in una nota USB Lavoro Privato