“Lavoro, sfruttatori nel mirino”, titola stamane Italia Oggi-Sette. Scatta l’arresto da uno a sei anni e una multa da 500 euro a 1.000 euro per ciascun lavoratore impiegato in condizione di sfruttamento lavorativo – si legge nel pezzo a firma di Daniele Bonaddio -. Se i fatti sono commessi mediante violenza o minaccia, la pena della reclusione aumenta da cinque a otto anni e la multa raddoppia da 1.000 euro a 2 mila euro per ciascun lavoratore reclutato. Le sanzioni sono contenute nell’art. 603-bis c.p., riformulato a decorrere dal 4 novembre 2016 dalla legge 199/2016, che individua i casi in cui l’impiego di manodopera, anche presso terzi, costituisce intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Le linee guida che gli ispettori del lavoro dovranno seguire per contrastare il fenomeno del caporalato, sono state descritte dall’Inl con la circolare n. 5/2019.














