La prima panchina rossa nel Lazio sotto una sede sindacale della Uil. E’ stata inaugurata ieri nei locali di via Matteucci 32 il simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Dopo Brescia, Bari, Catania, Lecce e Napoli, Rieti è la sesta camera sindacale a ospitare nei suoi spazi una panchina rossa. Tutto è nato dopo la distruzione del primo simbolo che venne collocato in città grazie all’impegno del Centro antiviolenza Angelita. Da qui la consapevolezza condivisa tra la presidente SIlene D’Angeli, la segreteria provinciale e regionale della Uil che bisogna alimentare e diffondere sempre più la sensibilità sul tema della violenza contro le donne.
“Abbiamo tante difficolta quotidiane – ha detto Silene D’Angeli – ma facciamo in modo di arrivare alle persone, perché ci sentiamo un tramite e desideriamo aiutare chi ne ha bisogno”. “Ad oggi nel Lazio – ha aggiunto Laura Latini, segretaria regionale Uil – i femminicidi sono otto, 95 in tutta Italia. Siamo stanchi di questa triste conta. Le donne devono pretendere che nessun uomo le guardi più come se non valessimo nulla”.
“La violenza di genere – ha aggiunto Alessandra aMenelao, responsabile del dipartimento mobbing e stalking Uil – ha radici profonde: parte da un linguaggio sessista, dal controllo, passa poi per il ricatto morale, il disprezzo, le minacce, l’insulto per sfociare nell’aggressione. In questo momento le donne denunciano con difficoltà per paura degli infiniti percorsi che si innescano e per il timore di perdere la genitorialità dei propri figli, ricordo che in Italia ad oggi ci sono stati dodici figlicidi”. E’ chiaro che serve formazione. Su questo tema ha insistito nel suo intervento la coordinatrice delle pari opportunità Uil, Sonia Ostrica. “Mi rivolgo agli uomini oggi presenti – ha detto – formazione significa comprendere il concetto di pari opportunità, vale a dire nella diversità tra uomo e donna fermo e saldo deve restare il concetto di uguali diritti e uguali opportunità”.
Più solidarietà e meno indifferenza sono stati temi al centro degli interventi dell’assessora comunale alle politiche sociali Giovanni Palomba e della consigliera provincia di pari opportunità, Annalisa Pace. “Le donne stanno combattendo questa battaglia – hanno concluso Alberto Civica e Alberto Paolucci, rispettivamente segretario generale della UIL Lazio e segretario generale della UIl di Rieti – adesso è il momento che gli uomini facciano la loro parte e contribuiscano ad affermare il concetto delle la pari opportunità nella vita di tutti i giorni”.
Dagli interventi è emersa una indicazione chiara: ciascuno di noi può fare qualcosa e non bisogna guardare da un’altra parte. La cittadinanza attiva è fondamentale, chiunque può recarsi in questura e, con diritto all’anonimato, può far sì che al molestatore o persecutore arriva l’ammonimento del questore. La violenza domestica si può fermare anche così.