“L’Ue intervenga per tutelare le aziende del settore moda, eccellenza del Made in Italy, da ripercussioni delle sanzioni nei confronti del regime russo al seguito dell’inaccettabile e ingiustificabile invasione dell’Ucraina. Con il Regolamento Ue 2022/576 è stato rafforzato il quadro sanzionatorio prevedendo un divieto assoluto di vendita anche nel settore della moda per manufatti con valore unitario alla fabbrica superiore ai 300 euro. Il divieto non si applica fino al 10 luglio con riferimento a tutti i contratti conclusi prima del 9 aprile di quest’anno: però, per molte aziende del settore sussiste in ogni caso l’effettiva impossibilità di ricevere i pagamenti di ordini già consegnati o in via di consegna e per quelli il cui valore unitario è pari o inferiore ai 300 euro a causa dell’esclusione delle banche russe dal circuito Swift. Raccogliendo il grido d’allarme delle imprese ho presentato un’interrogazione urgente al Consiglio Ue, per chiedere se Bruxelles abbia previsto un sistema di adempimento dei suddetti contratti considerando che risultano bloccate ingenti somme da riscuotere da parte delle aziende europee. Serve il massimo impegno per fermare il conflitto, ma anche fare in modo che i costi delle sanzioni non ricadano sulle spalle delle nostre aziende e dei cittadini, già in grande difficoltà”.

Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, firmatario dell’interrogazione al Consiglio.