La Presidente della IX Commissione consiliare in Regione Lazio, Eleonora Mattia, sul suo blog Huffington Post appoggia la battaglia del Telefono Rosa. L’associazione ha portato alla luce una crepa normativa a partire dal caso Saman Abbas ossia la mancata introduzione nel testo unico sull’immigrazione della circostanza del matrimonio forzato per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Questo nonostante il matrimonio forzato sia riconosciuta come una forma di violenza dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa tramite la Convenzione di Istanbul e anche dal nostro ordinamento

“Se il potere in una società modellata su schemi patriarcali è ancora troppo spesso nelle mani degli uomini, nei casi come quello di Saman l’oggetto del potere è racchiuso anche nei fogli di carta, quelli del permesso di soggiorno o della cittadinanza. Ringrazio la presidente del Telefono Rosa Gabriella Moscatelli e la vicepresidente Avvocata Antonella Faieta per aver individuato la mancanza nella normativa che non prevede il matrimonio forzato come circostanza per il rilascio del permesso di soggiorno” dichiara Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione pari opportunità in Consiglio regionale del Lazio

“Essere senza documenti – continua Mattia – rappresenta una duplice criticità per una donna vittima di violenza poiché sia lo Stato di residenza che quello di origine rappresentano una minaccia, soprattutto nei casi come quello di Saman in cui il rischio di rimpatrio si sovrappone a quello di subire un matrimonio forzato nello Stato terzo. Non sappiamo come sarebbe andata la vicenda di Saman se alcune cose fossero andate diversamente, ma possiamo impegnarci per salvare le ragazze che vivono una situazione simile alla sua. Per questo è necessario appoggiare la battaglia intrapresa da Telefono Rosa per colmare il vuoto legislativo sul tema al più presto e continuare a batterci per sensibilizzare uomini e donne a tutte le forme di violenza, fuori da tabù e pregiudizi”.