La Repubblica di Roma stamattina titola: “Ama, faro sui danni per lo stop al bilancio”. L’inchiesta vira sugli sprechi causati dal tira e molla sul rendiconto 2017. Sentiti il vecchio cda e il dg Giampaoletti. Focus sugli stipendi dei revisori.

I bandi per il trasferimento dei rifiuti andati deserti. La difficoltà di rivolgersi ai fornitori dei ricambi per i compattatori fermi in officina. L’imbarazzo nel dover chiedere continuamente “pazienza” ai lavoratori preoccupati per le sorti dell’azienda. L’inchiesta aperta dalla procura della Corte dei Conti su Ama entra nel vivo e segue un doppio filone – scrive Lorenzo D’Albergo sul quotidiano -. Da una parte ci sono i danni che la mancata approvazione del bilancio 2017, rendiconto ancora in attesa di via libera, avrebbe causato alla municipalizzata dell’ambiente. Dall’altra c’è il giallo degli stipendi dei membri del collegio sindacale, formalmente scaduto lo scorso settembre, ma ancora oggi in carica. (….) Ieri, per avere il quadro più completo, la Corte dei Conti ha sentito anche il direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti. Subito dopo è stato il turno presidente del collegio sindacale, Mauro Lonardo. Al primo è stato chiesto conto del braccio di ferro sul bilancio: il city manager, assieme all’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, ha deciso di bocciare il rendiconto proposto da Bagnacani.  (…) Per quanto riguarda Lonardo, invece, c’è il caso degli stipendi. L’ex cda ha portato ai pm contabili il parere firmato dal superconsulente Antonio Catricalà. Secondo l’ex sottosegretario di Stato, il collegio sindacale doveva essere sostituito una volta decaduto, a settembre. Se la linea convincerà i pm contabili, potrebbe scattare una richiesta di risarcimento per gli emolumenti incassati dai revisori “scaduti”. Un’indagine che a quel punto, oltre agli stessi revisori, potrebbe coinvolgere il Campidoglio: la nomina dei successori del collegio sindacale spetta infatti alla sindaca Virginia Raggi (…)